L’Istat fornisce i dati delle richieste di aiuto al numero di pubblica utilità 1522 contro la violenza sulle donne e lo stalking per il secondo trimestre 2021. La serie storica dei dati trimestrali inizia dal primo trimestre 2018. Il numero di pubblica utilità è promosso e gestito dal Dipartimento per le Pari Opportunità (DPO) presso la Presidenza del Consiglio. Seguendo un suggerimento fornito a livello internazionale, le informazioni raccolte dal numero verde contro la violenza e lo stalking forniscono evidenze relative al monitoraggio del fenomeno della violenza domestica durante il periodo della pandemia, soprattutto rispetto al trend delle richieste di aiuto. Le campagne di sensibilizzazione promosse dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri sui canali televisivi e rilanciate sui social tra la fine di marzo ed aprile hanno rinforzato, infatti, il messaggio dell’importanza della richiesta di aiuto per uscire dalla violenza, che alla luce dei nuovi dati aggiornati, confermano la loro rilevanza.
Il numero delle chiamate valide, sia telefoniche sia via chat, anche nel secondo trimestre 2021 è continuato ad aumentare rispetto al precedente trimestre, anche se in maniera contenuta (8.508 chiamate valide +6,7%), mentre le vittime hanno registrato un lievissimo calo (4.243 vittime -1,5%).
In confronto al picco del secondo trimestre 2020 (12.942 chiamate valide e 5.606 vittime) si registra un calo sia delle chiamate valide sia delle vittime (-34% e -24% rispettivamente). Diminuisce anche la quota delle richieste di aiuto tramite chat, che costituiscono il 15,3% delle modalità di contatto (erano pari al18% nel secondo trimestre del 2020). Tra i motivi che inducono a contattare il numero verde continuano a prevalere le chiamate inerenti le “richiesta di aiuto da parte delle vittime di violenza” e le “segnalazioni per casi di violenza” che insieme costituiscono il 44,8% (3.812) delle chiamate valide. Tuttavia, nel secondo trimestre, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, esse sono diminuite del 25%, così come le chiamate per avere informazioni sul numero 1522 (-19,2%). Il confronto con il II trimestre del 2020, caratterizzato dal periodo di lockdown, conferma ulteriormente quanto la permanenza continuativa tra le mura domestica abbia inciso sul fenomeno della violenza.
Le persone che hanno chiamato per la prima volta il 1522 nel secondo trimestre 2021 sono l’83,5% dato che rimane costante rispetto al trimestre precedente e leggermente superiore rispetto allo stesso periodo del 2020. Tra le vittime questo dato raggiunge l’89,7%. Le vittime che hanno contattato il 1522 hanno segnalato di avere subito più tipologie di violenze nel 66,1% dei casi (in particolare, 2 nel 21,8% e 3 o più forme di violenza nel 44,2% di casi). Una tipologia di violenza è stata segnalata dal 26,3% delle vittime. Quando le vittime contattano il 1522, più di frequente segnalano la violenza fisica come la violenza principale che subiscono, ma considerando tutte le forme di violenza subite, quella psicologica è la più frequente.
Il servizio 1522 svolge un’importante funzione di snodo a livello territoriale tra i servizi a supporto di coloro che vi si rivolgono: il 70,5% delle vittime nel secondo trimestre 2021 è stata indirizzata verso un servizio territoriale (dato in aumento rispetto al primo trimestre del 2021) e di queste l’89,5% (pari a 2.678 vittime) è stata inviata ad un Centro antiviolenza.
Le tavole riportano informazioni: sulla tipologia di utenza che si rivolge al servizio articolata a livello regionale, sulla tempistica delle chiamate, i luoghi e le forme della violenza, nonché sugli effetti generati da questa sia direttamente sulle vittime sia sui figli (violenza assistita), riportando, laddove disponibili, dettagli informativi di tipo socio-anagrafico e fornendo indicazioni sugli esiti della chiamata.
Fonte: istat.it