Si è tenuta il 6 aprile, dalle ore 9.30 alle ore 16.30, la conferenza organizzata dalla Commissione europea per celebrare il decimo anniversario della firma della “Convenzione di Istanbul”, la convenzione del Consiglio d’Europa contro la violenza sulle donne e la violenza domestica, approvata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa il 7 aprile 2011 e nata con l’obiettivo di prevenire la violenza, favorire la protezione delle vittime ed impedire l’impunità dei colpevoli.
Durante la conferenza, ospitata dalla Presidenza portoghese del Consiglio dell’Unione europea, sono stati ripercorsi i dieci anni della Convenzione, analizzando i passi avanti fatti e le nuove sfide da affrontare, compresa quella derivata dal COVID-19. La pandemia ha visto, infatti, un aumento significativo dei casi di violenza sulle donne imponendo misure straordinarie per l’assistenza alle vittime.
Hanno partecipato all’iniziativa le istituzioni dell’UE e degli Stati membri, associazioni della società civile e gli organismi per la parità. Per il Governo italiano è intervenuta con un videomessaggio la Ministra per le pari opportunità e la famiglia, Prof.ssa Elena Bonetti, per ribadire la centralità politica della Convenzione di Istanbul quale strumento pattizio avanzato che gli Stati europei hanno per combattere e prevenire la violenza contro le donne in tutte le sue forme.
“Per affrontare con determinazione tutti gli aspetti del fenomeno della violenza contro le donne”, ha spiegato la Ministra, “il Governo italiano sta seguendo una roadmap che porterà all’adozione, del nuovo Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne, per i prossimi anni. Essa poggia sui risultati sinora conseguiti: tra le buone pratiche recenti consentitemi di richiamare le misure di contrasto alla violenza economica, quali l’attivazione del “Reddito di libertà” e il progetto per il “Microcredito di libertà” rivolto alle donne vittime di violenza.”
“Sono fortemente convinta”, ha concluso la Ministra, “che la prevenzione ed il contrasto alla violenza di genere, in tutte le sue forme, richiedano l’introduzione di misure mirate, volte ad incentivare anche l’empowerment delle donne”.